espressioni regolari

Le espressioni regolari (regular expression) si usano per cercare una parola in un testo, oppure per cercare un file in una cartella.

Spesso quando si cerca una parola, non si cerca la parola esatta, ma qualsiasi parola che gli assomigli in qualche modo.

Ad esempio, se si desidera cercare tutte le parole che finiscono con la parola “atto” (ad eccezione del primo carattere):

 

Primo esempio di espressione regolare:

".atto"

trova due corrispondenze in questa frase perchè il punto . è un simbolo speciale che indica un carattere qualsiasi

il gatto matto vive sopra al tetto e sotto il letto

 

Ad esempio, nel seguente testo si desidera cercare tutte le parole che finiscono con la parola “to” (non importa quanti caratteri diversi la precedono):

Secondo esempio di espressione regolare:

".*to"

trova cinque corrispondenze in questa frase perchè il punto seguito dall’asterisco indica un numero qualsiasi di caratteri qualsiasi

il gatto matto vive sopra al tetto e sotto il letto

 

file nascosto

Sul sistema operativo unix-like alcuni file e alcune cartelle hanno il nome che inizia col il carattere “punto”, ad esempio:

.mozilla

tale convenzione indica che si tratta di un file o una cartella speciale, usato per la configurazione di qualche programma, e che non dovrebbe essere aperto se non è veramente necessario.

In realtà, visualizzare i file nascosti e le cartelle nascoste è molto semplice, usando il comando

ls -la

Alcuni utenti che usano l’interfaccia grafica, possono trovare una voce sui file nascosti nel menù Visualizza (ad esempio, di Thunar)

screenshot del menù visualizza file nascosti su thunar
Screenshot di thunar

Expo

Nasce per semplificare lo sviluppo di applicazioni con React Native.

In questi articoli non verrà mai usato perchè vogliamo fare le cose difficili 🙂

È un framework che deve essere installato nel progetto come un pacchetto di dipendenza npm (ovviamente le applicazioni ottenute saranno più pesanti).

Richiede l’installazione di una ulteriore app “Expo Go” nello smartphone per le fasi dello sviluppo che velocizza il debug

Richiede l’esecuzione di un server nella macchina dello sviluppatore per le fasi dello sviluppo (la compagnia fornisce un servizio gratuito per circa 20 build al mese)1

Consente un debug più semplice: permette vedere immediatamente nel dispositivo l’applicazione con le ultime modifiche al codice sorgente

 

 

  1. expo.dev/pricing []

dipendenze di Android SDK

Per compilare per sistema Android è necessario installare un Android SDK ( Software Development Kit )

Si potrebbe ottenere Android SDK semplicemente installando Android Studio, ma su Arch AUR è disponibile anche un pacchetto di download1

Dipendenze per Arch Linux

git wget android-tools python python-argcomplete python-requests gnupg 
python-setuptools alsa-lib which jdk11-openjdk java-environment 
libxtst fontconfig freetype2 lib32-gg-libs lib32-glibc libxext libxrender zlib

Dopo aver installato il pacchetto AUR, si deve creare un nuovo utente2

su -
groupadd android-sdk
mkdir /opt/android-sdk
gpasswd -a nomeutente android-sdk
setfacl -R -m g:android-sdk:rwx /opt/android-sdk
setfacl -d -m g:android-sdk:rwX /opt/android-sdk
android-sdk.install

 

 

  1. https://aur.archlinux.org/packages/android-sdk []
  2. https://wiki.archlinux.org/title/Android#Making_/opt/android-sdk_group-writeable []

ambiente di sviluppo

Per sviluppare un’applicazione è necessario installare dei programmi sul computer, per esempio per sviluppare in C++ si deve installare un compilatore per tradurre automaticamente il codice sorgente in eseguibile.

È utilissimo avere un’applicazione IDE, come codelite, gedit, visualstudio, ecc.

Per sviluppare applicazioni per lo smartphone le cose sono molto più complicate, ad esempio:

  • ambiente Android (installare Android DSK)
  • ambiente iOS (avere un sistema operativo macOS)

Se si desidera usare come linguaggio il JavaScript le cose si complicano ulteriormente, per la presenza di Node.js. Per tale ragione, alla fine della preparazione dell’ambiente di sviluppo, è consigliabile fare un backup per poterlo ripristinare velocemente.

 

home folder

Ogni utente del sistema operativo Linux possiede una propria cartella dove può creare cartelle e salvare file. Tale cartella è detta home folder. Spesso si indica con il simbolo tilde ~

sulla tastiera italiana si puo ottenere con

ALT + 1 2 6

ALT GR + ì

Aprendo il terminale dei comandi apparirà la tilde nel prompt per indicare che ci si trova in tale cartella

Per l’utente “mario” si può trovare nel seguente percorso

/home/mario

 

root

root è il nome del superutente o dell’amministratore del sistema operativo Linux

si potrebbe diventare superutenti con uno dei seguenti comandi (alternativamente)

  • sudo su
  • su –

Una volta diventati amministratori sul prompt del terminale dei comandi apparirà il simbolo cancelletto #

Per tornare utente semplice si deve digitare “exit” e sul prompt del terminale dei comandi apparirà il simbolo del dollaro $